Nel corso della missione di sistema di Governo e imprese italiane che si sta svolgendo in questi giorni negli Emirati Arabi Uniti, SACE SIMEST, il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, e Etihad Credit Insurance (ECI), l’agenzia di credito all’esportazione degli Emirati, hanno firmato un accordo di riassicurazione per sostenere le imprese italiane che operano sul mercato emiratino.
L’accordo di riassicurazione – firmato da Alessandro Decio, Amministratore delegato di SACE e da Massimo Falcioni, Amministratore delegato di ECI, alla presenza del Vice Premier e Ministro dello Sviluppo Economico italiano, Luigi Di Maio, e dal Ministro dell’Economia e Vice Presidente del Cda di ECI, sultano Saeed Al Mansoori – rappresenta il primo passo concreto di un’intesa più ampia firmato lo scorso anno con cui le due società di credito all’esportazioni hanno gettato le basi di una cooperazione a sostegno dell’interscambio e degli investimenti tra i due Paesi.
Nello specifico, l’accordo di riassicurazione con ECI consentirà a SACE BT, società operativa del Polo specializzata nell’assicurazione del credito a breve termine, di mettere a disposizione delle aziende italiane e delle loro controllate operanti negli Emirati Arabi Uniti le proprie soluzioni assicurative a tutela del fatturato e di un’efficace gestione dei flussi di cassa.
Contestualmente, il vice premier Di Maio ha siglato con il Ministro dell’Economia degli EAU Sultan bin Saeed Al Mansouri un accordo di cooperazione sulle startup e le PMI innovative, che consentirà di favorire investimenti e scambiare know how, sostenendo così le imprese italiane nel processo di innovazione.
Gli EAU forniranno il loro supporto al Fondo Nazionale Innovazione, il veicolo finanziario di Cassa Depositi e Prestiti per gli investimenti in startup operanti nei settori della farmaceutica, dell’ingegneria meccanica e della tecnologia finanziaria. L’Italia, invece, favorirà l’accesso di imprese emiratine ai Centri di Competenza, gli strumenti di partnership pubblico-privato previsti dal Piano nazionale Impresa 4.0.
L’intesa permetterà, infine, l’accesso reciproco agli incubatori e acceleratori presenti sul proprio territorio e all’organizzazione di programmi di formazione congiunti.